Tuttomondo, arte contemporanea a Pisa
A Pisa si trova un tesoro nascosto dell’arte contemporanea. Un grande murale dipinto nel 1989 si trova sulla parete della Chiesa di Sant’Antonio Abate: Tuttomondo di Keith Hering.
Hering, uno dei più famosi esponenti della pop art creò quest’opera dopo essere stato invitato in Italia da uno studente pisano incontrato a New York. Questo fu l’unica opera dell’artista ideata per rimanere nel tempo, per essere conservata, una delle sue opere più importanti a detta dello stesso Keith.
Iniziò i lavori, dopo essersi accordato con il comune e con il parroco che mise a sua disposizione il muro esterno della canonica, imbiancò la parete e creò i contorni neri delle figure, senza schema preparativo. Nei giorni successivi colorò le figure aiutato da studenti e da alcuni artigiani dell’azienda Caparol Center che fornì le vernici.
Attraverso i colori e la vitalità dipinge la speranza di un futuro di pace e armonia e questo rappresentano le 30 figure di cui è composta l’opera.
Gli animali antropomorfi rappresentano l’uomo che cura la natura, l’uomo rosso con il braccio che gli passa attraverso ricollegandosi alla gamba simboleggia il ciclo della vita, è rappresentata la croce pisana.
La maternità rappresentata dalla donna con il bambino e la televisione usata come strumento per allargare le menti. Tutti questi simboli si muovono e danzano accompagnati dalle classiche linee dell’artista.
In basso è rappresentato un uomo giallo che cammina, quello è lo spettatore che dedica qualche momento di riflessione all’opera e poi se ne va.
Hering, uno dei più famosi esponenti della pop art creò quest’opera dopo essere stato invitato in Italia da uno studente pisano incontrato a New York. Questo fu l’unica opera dell’artista ideata per rimanere nel tempo, per essere conservata, una delle sue opere più importanti a detta dello stesso Keith.
Iniziò i lavori, dopo essersi accordato con il comune e con il parroco che mise a sua disposizione il muro esterno della canonica, imbiancò la parete e creò i contorni neri delle figure, senza schema preparativo. Nei giorni successivi colorò le figure aiutato da studenti e da alcuni artigiani dell’azienda Caparol Center che fornì le vernici.
Attraverso i colori e la vitalità dipinge la speranza di un futuro di pace e armonia e questo rappresentano le 30 figure di cui è composta l’opera.
Gli animali antropomorfi rappresentano l’uomo che cura la natura, l’uomo rosso con il braccio che gli passa attraverso ricollegandosi alla gamba simboleggia il ciclo della vita, è rappresentata la croce pisana.
La maternità rappresentata dalla donna con il bambino e la televisione usata come strumento per allargare le menti. Tutti questi simboli si muovono e danzano accompagnati dalle classiche linee dell’artista.
In basso è rappresentato un uomo giallo che cammina, quello è lo spettatore che dedica qualche momento di riflessione all’opera e poi se ne va.